NEWS 18 MAGGIO 2021 - VENETO Verso la Zona Bianca
Dopo 15 mesi di colori caldi, sembra sia arrivato il momento della zona bianca anche per il Veneto.
Ieri pomeriggio si è riunito il Comitato Tecnico Scientifico per parlare del decreto sulle riaperture e i dati del Veneto hanno mostrato una soglia del contagio pari a 55 ogni 100mila abitanti: la ZONA BIANCA dovrebbe scattare sotto i 50.
Cosa significa Zona Bianca?
Il Veneto potrà abbandonare il coprifuoco e tutti gli altri divieti che, ad oggi limitano le aperture di alcune strutture come i centri commerciali durante il weekend, le palestre, i ristoranti e gli stadi, pur mantenendo l’OBBLIGO di mascherina, distanziamento sociale e sanificazione delle mani.
Già da oggi è stato esteso il coprifuoco fino alle 23:00; dal 22 maggio sarà possibile accedere i centri commerciali anche nel weekend; le palestre riapriranno ufficialmente il 24 maggio e dal 1° giugno, sarà possibile la consumazione al banco e probabilmente la cena nei ristoranti al chiuso.
Dal 7 giugno potrebbero ripartire anche le attività delle Sale gioco, parchi tematici, casinò e congressi, piscine e matrimoni.
La mancata riapertura delle discoteche rimane l’unico gap ancora irrisolto di questo decreto, nonostante Zaia dichiari: «Solo chi non conosce quel mondo può pensare sia’ divertimento e sballo”; ci sono dietro un indotto milionario e migliaia di lavoratori, specie in Veneto dove i locali sono parte integrante dell’offerta turistica. Io dico: mettiamoli alla prova, loro sono disponibili a qualunque soluzione».
Con l’avvicinarsi dell’estate e della stagione turistica che, ricordiamo, prima del COVID valeva circa 20 miliardi di euro nella nostra regione, oltre alle corsie prioritarie nella vaccinazione per gli stagionali, si è deciso anche di richiedere la garanzia per i turisti del richiamo del vaccino lontano da casa.
La direttrice del Dipartimento di prevenzione Francesca Russo firmerà una circolare che permette di anticipare il richiamo di Pfizer e Moderna da 42 a 35 giorni nel caso di comprovate esigenze lavorative, di vacanza o anche per la partecipazione a un matrimonio. «Dovrà essere il cittadino ad avanzare richiesta all’Usl o al medico di base, spiegando le ragioni dell’anticipo» dice Zaffa.
I sacrifici fatti nella nostra regione, in questi mesi, ci restituiscono risultati soddisfacenti che dobbiamo comunque difendere non abbassando la guardia e continuando a lottare per il benessere di tutte le categorie di Lavoratrici e Lavoratori.
L’obiettivo a cui ambire è scendere sotto i 50 casi per 100mila abitanti: manca poco, ma abbiamo ancora del lavoro da fare.